Secondo la normativa, “E’ compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all’articolo 7, comma 1. L’esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA.” (Legge 170/2010, articolo 3)
Il D.M. del 17 aprile 2013 colloca nella scuola dell’infanzia il momento in cui far partire la rilevazione delle difficoltà, elencando gli indicatori di rischio ed evidenziando la necessità di predisporre attività educative e didattiche specifiche. L’individuazione precoce di indicatori di rischio di DSA, in bambini molto piccoli, favorisce infatti una tempestiva presa in carico terapeutica, la riduzione dei tempi e dei costi di presa in carico e sopratutto la prevenzione di eventuali disturbi correlati.
Il punto di forza del Progetto è stato l’innovatività della costituzione di un Gruppo di Lavoro di scuola e servizi, insegnanti e psicologi, finalizzato alla rilevazione precoce di casi a rischio di Disturbo dell’Apprendimento nella scuola dell’infanzia e nei primi anni della scuola primaria e alla gestione degli interventi di potenziamento. Tale dialogo collaborativo ha portato alla sensibilizzazione in merito a tali tematiche e ad un miglioramento nella consapevolezza, nella correttezza e nella procedura delle pratiche osservative e somministrative del Questionario, correlandosi alla buona predittività di tale strumento nella rilevazione dei casi a rischio e contemporaneamente ad una diminuzione di invii ai servizi, diminuendo le liste di attesa e ottimizzando la tempistica diagnostica.
L’intervento è stato formativo, informativo e di ricerca, strutturando dei confronti critici in merito ad alcune procedure di analisi dei dati e alla nascita di ipotesi su nuove domande, aree da rivedere ed ulteriori adattamenti, in linea con le richieste della scuola e la realtà del territorio.
Gli obiettivi del Progetto sono quindi stati:
– Intervenire in tutte le scuole dell’infanzia e primarie aderenti al Progetto dei laboratori integrati, per individuare tra i bambini dell’ultimo anno quelli a rischio di difficoltà scolastica
– Aumentare la conoscenza e la sensibilizzazione in merito ai Disturbi dell’Apprendimento e alla loro gestione didattica
– Seguire i bambini a rischio anche nel primo anno della scuola primaria, procedendo alla strutturazione di buone prassi di continuità tra infanzia e primaria
– Diminuzione di invii ai servizi e ottimizzazione delle procedure di rilevazione dei casi a rischio
– Approfondire la valutazione delle situazioni di difficoltà di apprendimento
– Attuare programmi di potenziamento
– Implementare con questi interventi l’integrazione tra servizi e scuola
Il progetto ha in seguito previsto uno scambio critico e produttivo in merito alle aree da approfondire e tramite la somministrazione di questionari di gradimento e di valutazione di efficacia percepita e rilevata in merito allo strumento in questione.
Dall’analisi di tali confronti, nasce la strutturazione di un Gruppo di lavoro, in costante aggiornamento, proponendosi come obiettivo primario la continuità del Progetto Ipda, in modo istituzionalizzato, segnale di una crescente sensibilità e una volontà di ottimizzazione dei servizi nel territorio viterbese per le tematiche dei Disturbi dell’apprendimento, creando proposte pratiche per una buona prassi futura, costituita da modelli di collaborazione tra scuole, Ausl e psicologi scolastici, al fine di migliorare i servizi rivolti agli utenti e, in particolare, ai bambini.
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